Disegno da quando ne ho memoria, a 20 anni mi avvicino all’incisione calcografica, che mi ha insegnato l’importanza dello studio della tecnica, essenziale per conoscere prima, sperimentare poi ed infine trovare la propria via espressiva. Apprezzo e ammiro il rigore del benfatto, ma nel mio caso il messaggio ha la priorità.
Sono visionaria e nella mente ho una specie di codice simbolico con manichini e papere (che rappresentano l’uomo omologato o stolto), pappagalli (il bello senza sostanza), pesci (i saggi, coloro che per primi hanno abitato il mondo e vi “resistono” senza “dar fiato alla bocca”, riuscendo spesso a farsi forza in branco) ed altri ancora…
Cerco di esprimermi con il disegno, l’incisione, la pittura… insomma sperimento.
Lo faccio privilegiando eventi, emozioni o semplici immagini che mi capita di vivere o vedere ed innescano una sorta di reminiscenza sensoriale che via via si svela nel disegno.
Altre volte mi alleno nel tratto e nella forma su soggetti che scelgo con cura e che ritengo interessanti.